Scegliere un saldatore non è mai una scelta facile, con questo articolo spero di renderti la vita più semplice.
Definizione: l termine saldatore indica un utensile ideato per permettere a chi lo utilizza di unire due metalli (ad esempio ferro, acciaio, rame e alluminio), fondendoli tra loro al fine di ottenere un unico elemento.
La scelta del saldatore dipende sia dal materiale che dallo spessore del materiale che dobbiamo saldare, ci sono diversi materiali che possiamo adoperare, scendendo un po' più nel dettaglio:
Saldatrice Inverter:
Di grosso calibro, viene utilizzata per le saldature delle barre di metallo più classiche che possiamo trovare nei punti vendita più comuni, la saldatura si basa su elettrodi che, previo contatto in determinate circostanze, fondono i metalli e tali elettrodi ne permettono la giunzione.
La differenza sostanziale tra la versione ad Inverter e questa è che la durata della saldatura non è "limitata" dall'elettrodo in termini di quantità , se per l'inverter è la dimensione dell'elettrodo a fare la differenza, il filo continuo permette di saldare in continuità per una durata maggiore in termini di tempo e superficie del materiale.
La differenza tra le due saldatrici menzionate in precedenza è la fonte di energia, utilizza il gas come propellente e scioglie i materiali al fine di unificarli, tra le meno diffuse è quella più utilizzata per raggiungere le più alte temperature e laddove non ci sia una fonte di corrente a portata di mano.
A differenza delle precedenti la saldatrice a stagno nasce per unire circuiti elettrici, non materiali, questo è l'utilizzo per cui è una delle saldatrici più diffuse nel ramo delle saldature; è possibile unire fili di rame a schede con supporto in oro o rame stesso tramite l'utilizzo di un materiale flussante. In qualsiasi campo elettronico è la tipologia di saldatura o saldatrice di cui sentirete più parlare, sia per versatilità , che per costi ridotti e precisione di saldatura su superfici di piccola dimensione.